Sunday, December 31, 2006

Metti una mattina...


Metti una mattina a Testaccio, che vai per cercare un negozietto di ciaffi bambole e presepi, con piede sifolino che ti arranca dietro che fa un po' freddino e la caviglia non si scioglie.
Lo trovi chiuso. Quindi fai un giretto nel quartiere che non è il tuo e ti sembra quasi un viaggio all'estero.

Nel bar c'è la maniglia per salire lo scalino ed entrare, come sull'autobus, si vede che i clienti non sono giovanissimi. E incontri un vecchietto, cappello in testa con i nastrini della Roma sulle falde. Lascia un euro di mancia, sarà generoso o non capisce ancora le monete in euro? Prende il caffè e lo porta alla moglie seduta al tavolino. Un gesto amorevole turbato da lei che lo apostrofa come solo le moglie sanno fare: " e quanto zucchero ci metti, ti vuoi far venire la diabete", e allora capisci che si preoccupa per lui, in fondo lo ama da più di mezzo secolo.

Le bancarelle del mercato, con i maglioni a dieci euro, ed è divertente attaccar bottone con la signora indecisa se prendere quello verde, non la incoraggi certo con il tuo "chi di verde si veste in sua beltà confida...ma con un foularino intorno al collo".

Il bimbetto marocchino, o tunisino, chissà, con il suo cappottino a quadri che solo a quattro anni si porta così, che si fa fare la foto dalla mamma davanti al club della Roma con il pollice alzato e un bel sorriso fiero. Adesso è romano al cento per cento.

Il giornalaio è un raro esempio di efficiente marketing applicato al mercato. Una parte affaccia sulla piazza, il retro anche è aperto ed affaccia sul mercato e, caso più unico che raro, ha tutte le riviste di uncinetto, maglia e altre arti varie, ben esposte larghe larghe che si puoi passare un'ora a rimirarle.
Altro che quelle edicole che le tengono rinchiuse in una vetrinetta e che se ne vuoi sfogliare una poi te la devi comprare anche se dentro non c'è niente e costa cinque euro, solo perchè hai fatto uscire l'edicolante e poi sennò ti guarda storto.

Come sempre zigzagando tra i banchi del mercato, schivando quelli del pesce che puzzano e piede sifolino brontola, ti ricordi di tua madre e di quando andavate insieme al mercato di San Giovanni di Dio e lei comprava solo dai vignaroli. Poi scovi, esposti tra la frutta esotica, i sacchetti di lenticchie del paese di lei e ti sembra un po' troppo per essere solo una coincidenza. Il vecchietto che sta lì a fare presenza, perchè si capisce che ormai il banco lo gestiscono i figli, ti offre una noce, ci scambi due battute, e poi ti tocca comprarne tre etti almeno.

Un altro mondo, nella tua città, a due passi. Se solo avessi voglia un po' più spesso di farli questi due passi avventurosi spezzeresti il cerchio dei soliti giri: casa vicini ufficio colleghi negozi conosciuti.

Anno nuovo ci proviamo.

Saturday, December 30, 2006

Il Capodanno perfetto



A casa mia non si mangia bene, però si sta rilassati, si può fumare, si può stare in pantofole, nessuno protesta, nessuno si offende, in giardino si possono fare i botti ma soprattutto le scintille che ho ancora paura a tenerle in mano, si vedo i fuochi d'artificio nella valle che qui in periferia piuttosto non si mangia ma i fuochi non mancano mai.
Certo il cane zomperino ed abbaiante e slurp-ante bisogna un po' subirlo.
Ma in quanto a segnaposto non sono ultima a nessuno.
Certo quelli di quest'anno sono un po' così... forse stavolta si mangerà bene!
Anche perchè la cena la portano gli ospiti...

Quindi in attesa del Capodanno Perfetto casale in toscana con il caminetto, come quella volta d'estate nell'ottantaquattro, cane buono sul tappeto, parenti ed amici a volontà, fuori forse c'è la neve, tutti i nipoti felici anche se magari lontani che loro si divertano a noi basta essere sereni, quindi, dicevo, in attesa del Capodanno Perfetto, godiamoci quello di quest'anno: sarà bellissimo, per quello Perfetto c'è ancora tempo!

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Friday, December 29, 2006

e adesso che si fa

E ora cominciano i giorni più tremendi dell'anno, con il ritornello: che si fa a Capodanno?
Come sempre subito dopo l'ultimo giorno dell'anno si dice: ah, quest'altr'anno non mi importa niente, prenoto un viaggio e poi ovviamente non se ne fa nulla.
C'è chi ancora spera di fare qualcosa di divertente e chi, invece, si preoccupa solo del canaccio perchè con i botti si spavente e "l'hai visto c'è scritto pure su repubblica mai lasciarli da soli a casa a capodanno...".
E quindi finisce quasi sempre a casa di qualcuno, solite abbuffate, giochetti, botti sul terrazzo o sul giardino.
Eh, si, siamo proprio invecchiati precocemente

Monday, December 25, 2006

Evviva i regali piccoli!



Babbo Natale ha esaudito i miei desideri ed ho ricevuto solo regali piccoli piccoli e che mi piacciono tanto: due paia di orecchini bellissimi, un quaderno con l'elastico che non userò mai perchè mi dispiace sciuparlo, una spazzola arricciaspicciaallisciacapelliricci, un bambolina di pezza, una scatolina di paillettes, una crema antirughe...

Poi si deve essere un po' distratto perchè mi è arrivato un meraviglioso scaldamani di lana all'uncinetto piccola vendetta personale di una sorella bricolante (www.artisticando.blogspot.com)

Oh no, adesso che l'ho pubblicato non lo posso riciclare...

BUON NATALE!

Sunday, December 24, 2006

E' sempre Natale

Abbiamo fatto il blog di famiglia, mi spiace è riservato ai parenti ma voglio condividere questo con tutti.
La zietta, che da signorina aveva i vasetti cinesi piccoli piccoli che mi piacevano tanto ha postato questa immagine dedicandola a tutti noi. Non male eh, per una che ha compiuto settanta anni qualche giorno fa, mettere le poesie sul blog!

Ed io, che non sono molto credente ma che ne avrei tanto bisogno, la dedico a chi ha avuto un anno difficile ed avrà un Natale un po' triste.

Ne so qualcosa, Natale è sempre così, un po' malinconico, hai voglia ad accendere lucette.

Ma nelle vostre famiglie c'è una bambina o un ragazzo: fate che il suo Natale sia felice, il ricordo sarà vivo in loro tutta la vita.
Anche quando saranno diventati grandi, come noi.

Ora vado, sarà un Bel Natale per la nostra famiglia, nonostante la cena preparata da me e mia sorella!

Auguri!

Saturday, December 23, 2006

Thursday, December 21, 2006

uncinetto

Allora, ci potrebbe essere ancora qualcuno che pensa che l'uncinetto sia una cosa da donnicciole o comunque da vecchie nonnette.
Ebbene, oltre a rilassare con la scelta dei colori, a distrarre la mente con la conta delle maglie, è anche studio di modelli matematici.
Provare per credere, su questo sito

http://www.cabinetmagazine.org/issues/16/crocheting.php

trovate strani oggetti e ancora più strane teorie sulle iperboli geometriche e sulle pseudosfere..

Boh, non ho capito se è una cosa seria o una presa in giro

Sunday, December 17, 2006

BIANCA




E' l'anno dei colli di lana bianca, ferri n. 8

dovrei uscire a finire di fare i regali, ma il richiamo della lana è troppo forte

Amici


Meno male che ci sono gli amici veri.
Quelli che conosci da più di vent'anni e che non vedi quasi mai.
Che hanno avuto un percorso di vita simile al tuo e perciò li capisci senza neanche parlare.
Che hanno un figlio che vedi talmente di rado che quando ti apre la porta pensi di aver sbagliato casa.
Ma che quando gli regali una acquasantiera dipinta da te, che era tanto bella bianca candida, fanno l'espressione di gioia e gli piace veramente tanto e che probabilmente l'appendono pure.
Questi sono gli amici veri.


Thursday, December 14, 2006

Dedicato

A spiritual master received a learned man who came to gain deeper insight into the mysteries of life.

The Master prepared tea. While serving the tea he began to explain, but the learned professor kept on interrupting with his own opinions. So the master poured his visitor’s cup full, and then kept on pouring.

The learned man watched the overlow until he no longer could restrain himself, “It is overfull. No more will go in!”

“Like this cup,” the master said, ‘ you are full of your opinions and speculations. How can I show you anything unless you first empty your cup?”
A famous Zen saying
Dedicato a chi , avendo raggiunto qualche successo , crede di non aver più nulla da imparare.
Dedicato a chi, essendo bravo nel proprio lavoro, ritiene di essere in grado di fare il lavoro del proprio capo.
Dedicato a chi, confrontandosi con gli altri, ritiene di essere superiore, ma sbaglia solo il benchmark.
Che svuoti la propria tazza dalla presunzione.
Che la riempia di modestia ed umiltà.
Sono gli unici elementi che lasciano spazio alla crescita.
Grazie Cat sei tornato anche se ti fai chiamare in modo diverso.
La tua versione di Don't let me misunderstood è meravigliosa.

Thursday, December 07, 2006

Da grande



La solita domanda degli adulti scemi che non sanno come entrare in sintonia con i bambini e quindi chiedono con fare subdolo "che vuoi fare da grande?" sperando di metterli in difficoltà

"La signorina" ho risposto io decisa verso i sei, forse sette anni.

A quei tempi avevo una zia che non era sposata, ovviamente senza figli e lavorava in un ufficio. Quindi era sempre vestita carina, truccata, con i capelli cotonati anni 60 e la casa piena di meravigliosi impiccetti che era una meraviglia rimucinarci. Il mio preferito era il secretaire con tutti cassettini e dei minuscoli vasetti cinesi.

Forse memore di quelli, qualche anno fa ho ricamato questi vasi cinesi.

Si narra che le abbiamo rotto un sacco di cose, ma io non me lo ricordo, stavo molto attenta a rimettere tutto a posto sperando che non se ne accorgesse...

Le nostre mamme erano sempre scarmigliate, in vestaglia, con i guanti di gomma a lavare i piatti o cariche di buste della spesa, nervose e sempre stanche morte.

Quale modello volevate che io prendessi come riferimento per il mio futuro?

Poi si è sposata ed ha avuto figli anche lei, eppure sembrava destinata a rimanere zitella, e mia madre e l'altra sorella erano preoccupate ed era tutto un parlottare sottovoce in cucina, sì zitella e avrà avuto una trentina d'anni...

Però è rimasta sempre la più elegante: Signorine si nasce e si rimane per sempre!

contagio

L'uncinetto è contagioso, specie d'inverno quando la lana ha talmente tanti bei colori che è impossibile resistere a comprarla.
Per le principianti che sanno fare solo la catenella ecco una bella collana fatta solo di tante catenelle tenute insieme da un paio di fiori (che uno si può far fare tranquillamente da una sorella più esperta). Questa nella foto è di cotone, ma penso che di lana, semmai un po' più corta ma facendo attenzione a farla passare dalla testa, sia molto carina e soprattutto tiene caldo al collo tipo i colli che adesso vanno tanto!
PRINCIPIANTI non vi arrendete!

Tuesday, December 05, 2006

collezione autunno 2006




Anteprima della collezione di spille Autunno 2006
Attenzione Natale si avvicina...

Sunday, December 03, 2006

Per i distratti

In fondo a sinistra, no che avete capito, in fondo a sinistra nel blog c'è un sondaggio! Vi prego rispondete è una questione di vitale importanza!

Saturday, December 02, 2006

dedicato

Quando, tra molto molto tempo, le lacrime continue non ti offuscheranno più la vista
Quando, tra molto molto tempo, il dolore di oggi così acuto da farti impazzire, si sarà trasformato in un dolore profondo e costante che ti accompagnerà per sempre ma al quale ti abituerai
Quando, tra molto molto tempo, troverai rifugio nelle tue perline e capirai quanto sarà stato importante imparare un hobby che ti permetta di rimane sola e pensare a lui e a quanto è crudele e ingiusto quello che è successo
Quando, tra molto molto tempo, avrai voglia di nuovo di aprire internet e leggere queste pagine
Tra molto molto tempo
ma il momento in cui non sarai più arrabbiata e disperata arriverà
Nel frattempo sappi che non sei sola e che ti vogliamo bene

Visualizza bricolo

"...ma quando bricolo-chic si dedica alla maglia è in vestaglia di seta e appena uscita dal parrucchiere o tutone felpato e mollettone in testa?"

Domanda retorica.

La seta è scomoda, scivola via e la cinta non tiene, è fredda, il pigiama di seta si infila nel sedere.
Il tutone o vestaglia felpata fanno pendat con lana ferri e uncinetto.
La morbidezza si addice ad un real bricolo, non la viscidezza.
Il parrucchiere è per chi non ha niente di meglio da fare che passare un paio di ore a leggere riviste cretine, a farsi massacrare il cuoio capelluto rimirandosi le rughette in uno specchio.
Real bricolo si lava i capelli in casa e, mentre l'asciugamano a turbante fa il suo dovere ed elimina quintali di umidità dai quintali di ricci, trova il tempo per sferruzzare e mentre si stira le ciocche ad una ad una per non sembrare una rappresentazione post moderna della Medusa, ogni quarto d'ora fa una pausa per far riposare le braccia ed approfitta per andare a rovistare nella stanza delle meraviglie.

Ma il mollettone mai, a parte che fa venire il mal di testa, vuoi mettere quanto è più comodo il fazzoletto turchese a fiori da contadina bielorussa, a trattenere i capelli?

Sì forse non sarà un gran spettacolo un bricolo-chic all'opera, specie se ha gli occhi abbottati per un film strappalacrime o per un gran dispiacere, ma la foto della Kate Hepburn forse potrebbe ispirare.

Vabbè in un'altra vita, forse

Friday, December 01, 2006

Fama & maglia


Una soubrette anni cinquanta
Una elegante attrice dalla bellezza fuori dai canoni del suo tempo
Una famosa attrice del cinema in bianco e nero
Una atomica star di Hollywood
Una moderna interprete di maliziosi telefilm anni novanta
Una manager di oggi

Donne famose con l'hobby della maglia.

Parlo di Doris Day, Katherine Hepburn, Bette Davis, Rita Hayworth, Sara Jessica Parker e Bricolo-chic, ca va sans dire